Mal di schiena
Il trattamento precoce del dolore con l’adeguato percorso riabilitativo è spesso la scelta più indicata per eliminare il mal di schiena e recuperare la funzionalità.
Lombalgia
Lombalgia è una parola che spesso troviamo sui referti e che può spaventare. Ma semplicemente significa “dolore della zona lombare”, e nulla ci dice sul perché ci troviamo in questa condizione dolorosa.
La maggior parte delle volte si tratta semplicemente di una condizione che non è legata a nessun danno dei tessuti o delle ossa/articolazioni di quella zona o che almeno non si può ricondurre a ciò.
Da dove ha origine il dolore?
- Origine muscolare
- Discale o da protrusione
- Infiammatorio
- Dolore riferito
Una nostra valutazione per capire da dove si origina il dolore è fondamentale in quanto l’approccio riabilitativo cambia in base a quale tipologia di dolore stiamo affrontando.
Lombalgia di origine muscolare
Sono dolori che rispondono in maniera positiva allo stimolo del calore, e in maniera negativa agli antinfiammatori. Infatti dopo aver assunto questi farmaci il dolore si ripresenta uguale a prima.Una corretta riabilitazione
gioca un ruolo di eccellenza
Grazie a differenti approcci, garantiamo efficacia e rapidità nella risoluzione del disturbo.
Sono tipici di questa categoria i dolori dopo sforzi prolungati o dovuti a posture mantenute nel tempo.
Il movimento e l’uso corretto della nostra schiena diventano di fondamentale importanza. Saper ascoltare il nostro corpo e fornirgli stimoli costanti, non eccessivi ma sopratutto adeguati ci permette di limitare gli eventi di questo tipo.
Ernia del disco
O discopatia, è quando il materiale che fuoriesce dal disco va a comprimere/infiammare una radice nervosa o i tessuti limitrofi.Le risonanze vanno fatte vedere ad un esperto!
L’ernia e la protrusione discale sono la semplice degenerazione del disco con l’avanzare dell’età e della sua usura, come accade a tutte le parti del nostro corpo.
Nel caso in cui sia davvero l’ernia a causare il problema, è necessario approcciare il problema velocemente, eliminando infiammazione e dolore. Questo perché la permanenza della condizione dolorosa ci limita nei movimenti e ci fa assumere comportamenti di “protezione” che spesso rallentano la guarigione della zona.
L’obiettivo
L’obiettivo passa quindi da eliminare dolore e infiammazione a quello di educare il paziente su come evitare di imbattersi di nuovo in questa condizione estremamente dolorosa. Sia gli esercizi per mantenimento del risultato raggiunto, sia l’evitare attività dannose per la nostra schiena sono elementi fondamentali per impedire al dolore di tornare nel breve periodo.
Sciatalgia
È un dolore chesi estende dalla parte più bassa della schiena lungo la gamba, a volte fino al piede e solitamente si presenta da un solo lato del corpo.
La causa principale
è solitamente una radicolopatia, ovvero la compressione e/o l’infiammazione della radice del nervo che in questo caso riferisce dolore lungo il territorio di competenza dello sciatico.
Il trattamento
di questa patologia deve essere di tipo conservativo. L’approccio immediato della chirurgia è sconsigliato, perché è fondamentale essere certi della diagnosi di sciatalgia. Inoltre il trattamento riabilitativo ha nella maggior parte dei casi la stessa efficacia (e in alcuni casi maggiore) del trattamento chirurgico.
Il movimento
è l’altra componente indispensabile per il recupero.
Non esistono prove che il riposo assoluto porti dei benefici a questa condizione, ma è certo che la mancanza di movimento può portare ad avere gravi scompensi di forza ed elasticità muscolare che si ripercuotono sulla vita quotidiana.
Dolore post-operatorio
È fondamentale in ogni operazione chirurgica pensare alla fase successiva, ovvero la gestione del dolore post-operatorio.L’operazione chirurgica
Può capitare che dopo operazioni per rimuovere l’ernia del disco, di correzione delle curve scoliotiche o cicli infiltrativi ci sia ancora dolore. Come mai? L’operazione chirurgica è un trauma per il corpo e l’organismo. A volte è necessario ricorrere alla chirurga, ma anche se l’intervento è riuscito alla perfezione lascia le sue tracce.
Il fisioterapista è l’unica figura che segue realmente il paziente nella fase successiva per ridurre il dolore e le limitazioni di movimento.
Se l’operazione è di molto tempo fa?
In questo caso a maggior ragione la riabilitazione ci viene in aiuto, perché significa o che la chirurgia ha avuto scarsi risultati o che il tessuto operato si è modificato nuovamente. Per questo motivo dobbiamo valutare tutte le possibilità per ottenere di nuovo la libertà di muoverci senza temere il dolore.
Instabilità Vertebrale
I dolori lombari di origine tensiva scaturiscono dall’uso scorretto o intensivo della muscolatura della zona colpita.I dolori lombari di origine tensiva
sono dolori che rispondono in maniera positiva allo stimolo del calore, e in maniera negativa agli antinfiammatori, infatti aver assunto questi farmaci il dolore si ripresenta tale e quale a prima.
Le condizioni più diffuse
spondilolisi (interruzione dell’istmo) e spondilolistesi (spostamento di una vertebra rispetto a quella sottostante). Si presentano blocchi del movimento difficili da ridurre e vari sintomi lungo gli arti inferiori. Questa instabilità rende difficoltoso lo svolgimento delle attività quotidiane.
L’approccio riabilitativo
è mirato al rinforzo delle strutture muscolari in modo da sostenere la struttura che presenta la patologia, l’allungamento delle strutture vicine per permettere al corpo di avere comunque la giusta mobilità se quella del tratto lombare è compromessa.
Dolore riferito
Si intende il dolore riferito quel dolore che origina da un organo (un viscere) e che invece percepiamo a livello muscolare.Questi dolori sono molto importanti da riconoscere perché ci portano spesso in errore. Non è raro incontrare pazienti che riferiscono mal di schiena ma in realtà presentano blocchi intestinali, calcolosi renale, problematiche alla vescica, reflusso gastro-esofageo ecc. e la loro zona lombare è in perfetta forma!
Il ruolo della fisioterapia
E qui la fisioterapia cosa può fare? Dopo aver riconosciuto l’origine del dolore e aver affrontato il percorso adeguato per ripristinare la funzione dell’organo, aiutiamo nell’eliminare tensioni dall’addome (il contenitore degli organi) e riduciamo il dolore riferito sulla zona muscolare.
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